Politicanza, [Scanniamoci con Amore]

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uncletoma
view post Posted on 16/1/2013, 09:29




Argentina, Venezuela, FMI (o IMF per lingua inglese): buona ricerca per vedere altri macroerrori FMI ;)
 
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view post Posted on 16/1/2013, 09:31

Tar-Melda

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(sorry zio settimana è bella gonfia mi sa che di tempo per risponderti ne ho pochissimo sto giro) però ti dico li si fa riferimento all'articolo del Washington Post e dice qualcosa di leggermente diverso da quello che si afferma nel tuo articolo.
 
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uncletoma
view post Posted on 16/1/2013, 16:06




L'articolo in italiano l'ho postato dal lavoro, la ricerca anch'essa l'ho fatta li e il tutto il più velocemente possibile, non ho avuto neppure il tempo per leggere quanto scritto nel documento IMF se non le prime righe.
Se tu hai poco tempo figurati io che faccio 20 cose contemporaneamente.
BTW Olivier Blanchard è il capo economista del IMF.
Dice anche che ci sono stati errori perché blablabla (impossobile riassumerlo in poche parole).
Ma quello che mi domando: se IMF ammette che ci sono margini di errore immani tra i calcoli multipaese e quelli a paese singolo, che ciò è stato fatto notare da una moltitudine di altri economisti, quello che mi chiedo è: qual è la ragione che ancora tiene in piedi un ente sostanzialmente inutile e succhiasoldi come il IMF?

Edited by uncletoma - 16/1/2013, 16:27
 
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view post Posted on 16/1/2013, 17:12

Tar-Melda

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CITAZIONE (uncletoma @ 16/1/2013, 16:06) 
figurati io che faccio 20 cose contemporaneamente.

Novellino


Il fatto che i soldi dell'FMI sono quelli che hanno evitato il botto in alcuni casi e che alla fine quando i grandi capi augh si fanno i conti, meglio avere un'Istituzione che sbaglia a volte ma ti pare le chiappe piuttosto che stare senza e finire in default.

I fondi FMI sono ovunque ;)
 
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uncletoma
view post Posted on 16/1/2013, 18:21




Lo so, però purtroppo IMF ha sbagliato un po' troppo spesso ultimamente. Ho citato due macrocasi, immaginati quani micro e mediocasi d'errore ci sono già stati. E tieni conto che le politiche IMF, ispirate al liberismo sfrenato, non vanno bene ovunque.
 
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view post Posted on 17/1/2013, 08:19

Tar-Melda

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Ovvio ma anche le politiche dell'ONU hanno fatto cagare in certi casi e all'atto pratico conta come il due di coppe quando regna bastoni, eppure che vogliamo fare eliminarlo?
E' un pò lo stesso discorso alla fine :)
 
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uncletoma
view post Posted on 17/1/2013, 09:29




Non è propriamente la stessa cosa, comunque l'ONU va profondamente riformato (è in mano a 5 nazioni e gli altri fanno da spettatori)
 
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view post Posted on 17/1/2013, 09:38

Tar-Melda

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Si ovviamente non è totalmente la stessa cosa ma ci sono delle analogie... ed entrambi sanno essere pericolosi...
L'ONU con le risoluzioni fa partire le azioni militari (www.caffegeopolitico.net vedetevi un po di notizie sul Mali che se ne parla quasi 0) mentre l'FMI detta i ritmi dell'austerità finanziaria.

E se cannano? Sono guai è vero, però la vedo difficile "rinunciare" a queste istituzioni.
 
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uncletoma
view post Posted on 17/1/2013, 16:13




Non riesco a leggere il Link. Se puoi vuoi la mia opinione sul Mali dillo, Ma anche su Barheim, ecc.
 
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view post Posted on 18/1/2013, 11:18

Tar-Melda

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Questo è il link esteso: www.ilcaffegeopolitico.net/central_index.asp

Questo sito mi ha sorpreso, quello che mi preoccupa è di come certe cose vengano taciute come le situazioni in Congo (dove potrebbe riaccendersi il conflitto Hutu e Tutsi che ha portato al genocidio in Rwanda nel 1994 - guardate il film Hotel Rwanda è stupendo) e di come stia emergendo una figura denominata "Il Bin-Laden d'Africa" eppure non ne parla nessuno... peccato che questo sia stato un uomo di Stato (Console anche... lol) e che sia abbastanza conoscitore dei vari intrallazzi internazionali.

In che mondo viviamo? A due passi da noi sta venendo fuori il delirio e noi pensiamo alle cazzate :(
 
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uncletoma
view post Posted on 18/1/2013, 13:14




Che non ne parli nessuno è falso, mentre è vero che nessuno parla del Barhein e di quella primavera araba soffocata nel sangue dallo sceicco despota, o di come si tia a guardare la situazione siriana senza fare nulla confidando in non si sa bene cosa, o di come GWBush abbia praticamente consegnato l'Iraq ad Al-Qaeda invadendolo e catturando Saddam. Il quale sarà stato pure un figlio di puttana, ma con i terroristi ci sapeva fare.
Quello che totalmente manca nell'articolo è il vero motivo dell'intervento francese in Mali: richiesta di soccorso del governo locale? In teoria, in pratica la richiesta è stata fatta dalle aziende francesi presenti nella regione, che controllano le miniere di uranio, oro e bauxite (più altri minerali meno importanti).
Il fatto che non viene fatto rileare è che, quando le aziende di una ex potenza coloniale assumono atteggiamenti colonialistici (paghe basse, turni di lavoro massacranti, eccetera) e sono appoggiate da un governo locale colluso non ci può essere altra strada che la rivoluzione. Quella della presenza quaedista è la classica scusa che non regge: se hai accettato i loro aiuto in Libia (e nessuno lo scrive), perché li combatti in Mali?
Poi la parte ROTFL di certi quotidiani è l'accostamento tra quanto accaduto in Algeria a In Amenas, in una zona al confine con la Libia (su cui vi consiglio di leggere questo articolo, l'originale è in russo), e i fatti in Mali. E' come se uno starnutisse a Roma e uno di Napoli prendesse il raffreddore: non c'è concatenazione d'evento. Tra l'altro nel sito parlano di consultazioni con determinate nazioni: chissà come mai sui siti statunitensi che posso consultare in maniera più approfondita di utenti normali non si fa riferimento, pur essendo di "pubblico dominio": forse perché non è vero? Forse perché il pericolo lo vedono solo i francesi? Forse è l'innata paranoia del DGSE? Oppure c'è altro sotto?
Tornando a bomba, come viene fatto notare dal canadese The Globe and Mail (link all'articolo)

CITAZIONE
Much of the problem can be traced to the Libya war in 2011. After the defeat of Moammar Gadhafi, thousands of his African recruits went back to their home countries, including Mali. They brought a massive arsenal of heavy weapons, which provided new strength to the rebel movement in northern Mali, led by Tuareg separatists and Islamist radicals. In early 2012, the rebels launched a major offensive, and by April of 2012 they had captured northern Mali, routing the Malian army. After that, the Islamist fighters were able to push aside the Tuareg separatists, and the Islamists ended up in control of the major northern towns and cities.

In pratica è un problema che hanno causato i francesi, che ha ripercussioni su interessi francesi: in due parole che caxxo ci azzecca l'Italia in tutto ciò, a parte il fatto che Terzi di Sant'Agata è un cretino sesquipedale?

Edited by uncletoma - 18/1/2013, 13:31
 
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view post Posted on 18/1/2013, 13:56

Tar-Melda

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Leggo leggo leggo che ho fame! Grande!
 
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uncletoma
view post Posted on 18/1/2013, 18:49




Un punto di vista differente
E ci scommetto le palle che la verità non è altro che una sintesi di tutto quanto si legge e si sente in giro, anche se i veri motivi li sanno anche i piccioni morti in piazza San marco.
 
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uncletoma
view post Posted on 21/1/2013, 20:07




Anticipazione su quanto prossimamente scriverò sul blog:

CITAZIONE
Stavo leggendo questa interessante disamina di Michele Boldrin, che vive e lavora negli States, quando mi accordo che la diatriba Stato versus Mercato è, limitatamente all'orticello italiano, stupida quanto la peggiore delle battute ed insipida come una minestra non salata.
Perché limitatamente all'Italia e non, per esempio, ad altri paesi? Perché siamo e viviamoqui, sono le leggi italiane a regolare la nostra vita e non quelle tedesche o austriache o inglesi o francesi o statunitensi. Ergo, quando si parla di una o più teorie macroeconomiche, poi si deve anche esaminare il terreno su cui si andrebbero ad impiantare.
E, purtroppo, soprattutto per colpa di noi italiani, il nostro patrio suolo non è che sia il massimo: da noi l'interesse particolare vince sempre su quello generale. Diciamocelo chiaramente: siamo una nazione di fottuti egoisti un po' anarcoidi e un po' (tanto) stronzi con una spruzzata di stupidità. Solo da noi uno come Berlusconi poteva trovare terreno fertile, altrove l'avrebbero mandato a spigolare dopo pochi minuti.
Prima di decidere che tipo di teoria macroeconomica voler attuare qui da noi, se ortoliberalismo, liberismo, una sintesi dei due oppure seguire una strada tutta nostra (vorrei ricordare che le teorie economiche, per quanto belle ed affascinanti esse siano, non funzionano ovunque alla stessa maniera, per ragioni di carattere prettamente sociale e sociologico. Se esistono intere nazioni ed interi popoli che aspirano ad uno stato il meno possibile ingerente negli affari interni dei cittadini e delle imprese; dall'altro vi sono quelle che senza lo stato non saprebbero tirare avanti: e non parlo di Cuba o Cina o Venezuela ma di popoli e nazioni occidentali e capitaliste. E la differenza tra i due è di tipo sociologico: da una parte gli eredi dei pionieri del nuovo e nuovissimo mondo, persone abituate a fare da sole, ad avere grandi spazi naturali da piegare alle proprie esigenze; dall'altra il vecchio mondo, l'Eurasia, che si è progressivamente levata i panni del pioniere per vestire quelli del galantuomo d'alta società. R' uno scontro di mentalità, di modi di vivere, di stili di vita completamente in opposizione e, probabilmente, tra loro inconciliabili: perché un conto sono le vacanze a Venezia o a New York, un altro è viverci).
Ma per noi Italiani il discorso si complica, perché prima invece di decidere tra Stato e Mercati o Altro dobbiamo fare quel gradino che hanno reso le altre nazioni occidentali quello che sono: dobbiamo migliorare la qualità dello Stato, e per farlo lo dobbiamo resettare, forse anche a livello costituzionale. Decidere prima che Stato vogliamo essere: democrazia parlamentare, (semi)presidenzialismo, cancellierato/premierato. Poi come vogliamo scegliere i nostri rappresentanti/dipendenti: maggioritario o proporzionale. E far si che una volta presa la decisione questa sia magari non per sempre ma almeno per un lungo, lungo arco di tempo.
E, subito dopo, dobbiamo migliorare lo Stato e tutte le pubbliche amministrazioni in qualità ed efficenza, in modo che essi eroghino sevizi migliori a un minor costo per i cittadini. Far si che questi non vengano erogati prima agli amici degli amici o a chi paga la bustarella o altro, ma far si che l'Italia diventi un paese, una nazione, uno Stato Etico. Basta stupidi perdonismi in chiave ipocritamente cattolica, è giunto il momento che chi sbaglia paghi per le male azioni commesse: e sia esso un comune cittadino che la più alta carica.


Edited by uncletoma - 21/1/2013, 20:26
 
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